La cucina siciliana, dai tempi
dei greci e dai momenti di massimo splendore delle conquiste dei romani nel mediterraneo, ha sempre affascinato queste antiche società per la sua bontà di sapori.
I più ricchi cultori della gastronomia siciliana furono i
romani; difatti Cicerone, Marziale e Petronio prediligevano nei loro sfarzosi banchetti le bontà della gastronomia siciliana.
Per quanto la Sicilia fosse stata soggetta a tanti
influssi di conquiste e culture diverse ha mantenuto intatte quelle sue caratteristiche, oggi diventate universali, dei sapori della sua cucina, ha saputo accettare, integrandole
egregiamente, alcune preparazioni di derivazione araba come, ad esempio, il CusCus (i cus cus sono i granelli di semola di grano duro, messi a cuocere a vapore in un recipiente
con fondo bucherellato, chiamato nel trapanese "mafaradda"); oppure la cassata (in arabo significa scodella rotonda) specialità degli antichi monasteri, ecc
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